Spaghetti all’assassina
Con gli spaghetti all’assassina vi portiamo in Puglia alla scoperta di un primo piatto stuzzicante, entrato di diritto nella tradizione gastronomica della cucina pugliese. Nato nel cuore di Bari nel 1967, per mano di Enzo Francavilla, chef del ristorante “Al Sorso Preferito”, questo piatto è il frutto di un’idea brillante e improvvisata: un cliente chiese “qualcosa che non avesse mai mangiato prima” e Francavilla, con pochi ingredienti semplici e l’intuizione di cuocere la pasta direttamente nel sugo piccante, creò un piatto povero, rustico ma geniale. Il risultato? Un’esplosione di gusto che ha fatto storia, diventando una ricetta tradizionale barese.
Ciò che rende unici questi spaghetti croccanti è la cottura diretta in padella della pasta nel sugo di pomodoro piccante: una tecnica che regala una leggera crosticina, esaltando il sapore intenso del peperoncino con una piacevole nota affumicata che ha conquistato i baresi – e non solo.
Oggi, sono numerosi i concorsi tra ristoratori che si sfidano per aggiudicarsi il titolo di “miglior assassina” della città. Per noi, questa iconica ricetta degli “spaghetti bruciacchiati” è stata cucinata dallo chef Michele Simplicio insieme a Michele Mastrorilli, titolare del Gola Bistrot di Bari, che ne hanno onorato l’anima autentica e saporita portando avanti la ricetta originale dello chef Francavilla con una sola variante: l’uso degli spaghetti quadrati al posto dei tradizionali spaghetti o vermicelli.
Questi spaghetti piccanti sono un piatto sfizioso e audace, perfetto per chi ama i sapori decisi e la cucina creativa: una vera dichiarazione d’amore per il peperoncino. Ed è proprio questa piccantezza “assassina” a dare origine al nome curioso della ricetta: un soprannome nato per scherzo, che ben descrive il carattere forte e spietatamente gustoso di questa pasta barese!
